IL PENTAGONO AFFERMA: UNA POSSIBILE NAVE MADRE ALIENA NEL NOSTRO SISTEMA SOLARE

Con il rilascio di cumuli di documenti non classificati sui fenomeni aerei non identificati (UAP), la verità sta prepotentemente irrompendo sulla scena per dare finalmente credito a ciò che asseriamo da tempo. La realtà sulla visita extraterrestre è ormai certezza affermata e i poteri centrali lo sanno da tempo. 

Un nuovo documento dell’All-domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Pentagono e dell’Università di Harvard, redatto in collaborazione con il Dipartimento della Difesa, afferma che gli UFO, oggi volgarmente rinominati UAP, sembrano essere oggetti “altamente manovrabili”, affermando in pratica che tali velivoli siano pilotati da una qualche intelligenza in possesso di una tecnologia sbalorditiva.

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Inoltre, come si legge nel documento, tali oggetti starebbero dimostrando di riuscire a sfidare la fisica in quanto mancano di alcuni segni rivelatori, come una coda ionizzata o una palla di fuoco ottica prodotta dall’attrito.

Avi Loeb fisico di Harvard e Sean Kirkpatrick direttore dell’AARO, autori del rapporto di 6 pagine, affermano che se alcuni degli UAP si muovessero davvero nelle direzioni e velocità apparentemente impossibili, l’attrito coinvolto dovrebbe generare una palla di fuoco visibile e una corrispondente firma radio visibile tramite radar. D’altro canto nel documento si ipotizza che questo sia probabilmente più un problema con i sensori che registrano questi dati che l’attuale comprensione della fisica da parte della scienza. 

Si ammette quindi da una parte la straordinarietà di determinate manovre e dall’altra si rifiuta la possibilità che in realtà ciò che si sta rilevando sia in effetti la dimostrazione di qualcosa di incomprensibile per le odierne conoscenze sulla fisica. 

L’ennesima grande contraddizione certo, eppure non c’è nulla di cui meravigliarsi. L’arroganza umana e la valutazione obiettiva non sembrano avere ancora una volta le misure adatte per comprendere la realtà che gli si pone di fronte.

“Abbiamo ricavato vincoli fisici sulle interpretazioni dei fenomeni aerei non identificati (UAP) altamente manovrabili’, basati sulla fisica standard e sulle forme note di materia e radiazione. In particolare, dimostriamo che l’attrito dell’UAP con l’aria o l’acqua circostanti dovrebbe generare una palla di fuoco ottica luminosa, un guscio di ionizzazione e una coda, che implica firme radio.”

“La mancanza di tutte queste firme potrebbe implicare misurazioni della distanza imprecise (e quindi velocità derivata) per sensori a sito singolo senza capacità di range gate. I tipici avvistamenti UAP sono troppo lontani per ottenere un’immagine ad alta risoluzione dell’oggetto e la determinazione del movimento dell’oggetto è limitata dalla mancanza di dati sulla distanza.”

Ma c’è altro nel documento, qualcosa di ancora più interessante. Si legge infatti che, “esiste la possibilità che astronavi madre extraterrestri e sonde più piccole possano visitare pianeti nel nostro sistema solare”, ha osservato il capo dell’ufficio di ricerca sui fenomeni aerei non identificati del Pentagono nella bozza di rapporto condivisa qualche giorno fa.

“Un oggetto interstellare artificiale potrebbe potenzialmente essere un velivolo genitore che rilascia molte piccole sonde durante il suo passaggio ravvicinato alla Terra, un costrutto operativo non troppo dissimile dalle missioni della NASA”, ha scritto Sean Kirkpatrick, direttore dell’Ufficio per la risoluzione delle anomalie di tutti i domini del Pentagono, nel rapporto di ricerca co-autore di Abraham Loeb, presidente del dipartimento di astronomia dell’Università di Harvard.

Kirkpatrick, che è stato nominato direttore dell’AARO quando è stato fondato nel luglio 2022, in precedenza ha lavorato come capo scienziato presso il Missile and Space Intelligence Center della Defense Intelligence Agency. L’AARO è stato istituito per indagare su oggetti non identificati intorno alle installazioni militari, secondo un comunicato stampa del Pentagono.

Sean Kirkpatrick

“AARO offre l’opportunità di integrare e risolvere minacce e pericoli per gli Stati Uniti, offrendo al contempo maggiore trasparenza al popolo americano e riducendo lo stigma”, afferma la lettera dei legislatori. “Il successo dell’AARO dipenderà da solidi finanziamenti per le sue attività e dalla cooperazione tra il Dipartimento della Difesa e la Comunità dell’intelligence”. Eppure la precedente richiesta di finanziamento dell’amministrazione Biden per l’anno fiscale 2023 non è riuscita a finanziare nulla oltre alle spese operative di base dell’ufficio, come hanno recentemente affermato i legislatori. Il 16 febbraio, i senatori Marco Rubio, Kirsten Gillibrand, e altri 12 senatori hanno inviato una lettera al vice segretario alla Difesa Kathleen Hicks e al vicedirettore dell’intelligence nazionale Stacey Dixon chiedendo il pieno finanziamento per l’AARO. L’ennesimo sgambetto nei confronti degli enti pubblici finalizzati alla ricerca e alla divulgazione della fenomenologia ufologica? 

Loeb, invece, ha acquisito notorietà quando ha proposto che il nostro sistema solare fosse stato attraversato dal suo primo visitatore extrasolare nell’ottobre 2017. A quel tempo, il telescopio ‘PanSTARRS’ dalle Hawaii ha rilevato un oggetto che si muoveva a una velocità che ha indotto alcuni scienziati a suggerire che provenisse dal di fuori del nostro sistema solare. L’orbita dell’oggetto aveva anche accennato ad altre forze oltre all’attrazione gravitazionale del sole che influenzavano il suo movimento. In pratica l’oggetto dimostrava di essere diretto e  guidato in maniera intelligente.

Avi Loeb fisico di Harvard

Gli scienziati hanno soprannominato l’oggetto ‘Oumuamua’, termine hawaiano che sta per ‘primo messaggero venuto da lontano’, di cui Kirkpatrick e Loeb hanno parlato nel loro documento di ricerca presentandolo come esempio di una possibile nave madre con capacità di sonda.

A quanto pare l’ipotesi che gli UFO abbiano un origine extraplanetaria risalirebbe già ad almeno 20 anni fa. Infatti nel 2005, il Congresso degli Stati Uniti aveva appositamente incaricato la NASA di analizzare tutti gli oggetti vicini alla Terra (NEO) di dimensioni superiori a 140 metri. 

Anche nel documento si afferma che l’interesse accademico per gli UAP deriva in realtà proprio dalla loro potenziale origine tecnologica non umana.

Strano vero? In effetti tutto questo cozza inesorabilmente su quanto si va affermando da tempo circa l’esistenza di una qualche possibilità che tali oggetti possano avere un origine non terrestre. Tutti negano, nessuno sa, e poi in realtà si scopre che gli unici a non saperne nulla era solo il popolo, il quale oltretutto è lui stesso a finanziare tali ricerche. 

Comunque, l’interesse del Congresso verso la fenomenologia ha portato alla costruzione dei telescopi Pan-STARRS, i quali hanno reso possibili le importanti scoperte di questi enormi oggetti non terrestri in grado di inviare sonde su altri pianeti. 

“Il 19 ottobre 2017”, si legge nel documento, “la ricognizione del cielo Pan-STARRS ha segnalato un NEO (acronimo inglese per ‘oggetto vicino alla Terra’) insolito, ossia l’oggetto interstellare Oumuamua.”

“A differenza degli asteroidi o delle comete del sistema solare” continua il documento, “Oumuamua sembrava avere una forma estremamente piatta e si allontanava dal Sole senza mostrare una coda cometaria di gas e polvere, sollevando la possibilità che fosse un oggetto ultrasottile e di origine artificiale. Il 9 marzo 2017, sei mesi prima dell’avvicinamento di Oumuamua alla Terra invece, una meteora interstellare (IM2) si è scontrata con la Terra. Sorprendentemente, IM2 aveva una velocità identica rispetto al Sole a grandi distanze e un asse semi maggiore eliocentrico identico a quello di Oumuamua.”

“Tuttavia”, continua il documento, “le coincidenze tra alcuni parametri orbitali di ‘Oumuamua’ e IM2 ci ispirano a considerare la possibilità che un oggetto interstellare artificiale possa potenzialmente essere un’astronave madre che rilascia molte piccole sonde durante il suo passaggio ravvicinato alla Terra, un costrutto operativo non troppo dissimile dalle missioni della NASA.”

“Questi ‘semi di dente di leone’ (così vengono definite le sonde rilasciate dalla nave madre) potrebbero essere separati dalla navicella madre dalla forza gravitazionale mareale del Sole o da una capacità di manovra”. In pratica varrebbe a dire che il rilascio delle sonde potrebbe addirittura essere diretto in maniera intelligente da un soggetto esterno. 

“Con una progettazione adeguata, queste minuscole sonde potrebbero raggiungere la Terra o altri pianeti del sistema solare per l’esplorazione, mentre l’astronave madre passa ad una distanza pari alla distanza che intercorre tra Terra e Sole. Proprio come ha fatto Oumuamua”, afferma il documento. Gli astronomi non sarebbero in grado di notare lo spruzzo di mini-sonde perché non riflettono abbastanza luce solare da permettere ai telescopi di rilevamento esistenti di notarle, se si tratta di CubeSat di 10 cm o più piccoli.” 

Si legge ancora nel rapporto che “ l’equipaggiamento extraterrestre potrebbe giungere a noi in due forme diverse. Attraverso spazzatura spaziale, simile al modo in cui le nostre sonde interstellari (Voyager 1 e 2, Pioneer 10 e 11 e New Horizons) appariranno tra un miliardo di anni, oppure tramite equipaggiamento funzionale come dispositivi autonomi dotati di intelligenza artificiale (AI).”

Quale sarebbe lo scopo principale del viaggio secondo il rapporto? “In analogia con i semi di tarassaco, le sonde potrebbero propagare l’impronta dei loro mittenti. Come nel caso dei semi biologici, anche le materie prime presenti sulla superficie del pianeta potrebbero essere utilizzate come nutrimento per l’auto-replicazione o semplicemente per l’esplorazione scientifica.” 

A quale scopo invece sarebbe indirizzata tale ricerca scientifica? Nel documento si afferma che “date le scale temporali associate ad una teorizzazione che si basa sull’utilizzo di uno schema propulsivo legato alle conoscenze scientifiche odierne, non è ragionevole affermare che l’intenzione di una sonda di questo tipo lanciata in un lontano passato abbia a che fare con la specie umana. Più probabilmente, e in modo simile alle missioni della NASA, l’obiettivo sarebbe di natura semplicemente esplorativa.” 

Peccato che le valutazioni per giungere a tale conclusione siano state fatte con le stesse modalità presentate all’inizio dell’articolo, e quindi poco affidabili, in quanto mancano di una effettiva analisi di tutti i campi ed i dati osservativi. Perché mai tali oggetti debbano forzatamente utilizzare una propulsione così retrograda come quelle oggi note? Perché eliminare a priori la possibilità che possano usufruire di una fisica oggi sconosciuta? Ed inoltre, perché asserire che tali oggetti siano manovrati da una qualche intelligenza extraterrestre e poi teorizzare che si tratti di semplice spazzatura spaziale extra planetaria? Da un lato si dice che probabilmente tali oggetti sarebbero dei semplici relitti vaganti per il Cosmo non più operativi, poi dall’altro si afferma che tali velivoli dimostrano di essere pilotati da una qualche intelligenza. 

È abbastanza evidente insomma, siamo di fronte al solito atteggiamento fortemente contraddittorio in cui si vuole affermare qualcosa per poi contrastarla con teorie totalmente opposte. È chiaro insomma che l’intento sia semplicemente quello di voler rivelare delle mezze verità ma allo stesso tempo suscitare confusione. Stando a questo quindi è completamente palese che esistono motivazioni particolari che stanno spingendo gli sforzi operativi nella divulgazione di determinate verità. Questioni di potere e controllo delle coscienze, nulla di nuovo insomma.

Per intanto comunque possiamo ben accontentarci dell’ulteriore conferma di quanto andiamo affermando da tempo. La visita extraterrestre è una possibilità più che confermata e ormai ampiamente dimostrata, e non ci resta che attendere i prossimi risvolti di questa strana e scadente commedia, dove gli attori sono poco abili, i copioni scritti e riscritti e le sceneggiature cadono a pezzi. 

La Verità, in vero, ha una caratteristica molto concreta, ed è impossibile non riuscire ad identificarla prima o poi. Questa dimostra sempre la propria spiazzante solidità nel tempo e soprattutto non si contraddice mai. Quando tali peculiarità vengono a mancare allora è assolutamente lecito pensare che qualcuno stia semplicemente raccontando la sua bella favoletta per il proprio tornaconto personale.

Ah dimenticavo…l’’astrofisico Aevi Loeb ha recentemente affermato che alcuni meteoriti che hanno colpito la Terra sembrano essere in realtà oggetti extraterrestri ad intelligenza artificiale. Il “progetto Galileo” sta organizzando una missione per recuperare uno di questi relitti dal fondo del mare nel prossimo futuro. Riusciranno nell’impresa? Possiamo attenderci che ci venga esposta la verità su cosa troveranno? Ma soprattutto…è davvero necessaria una spedizione di tale portata per giungere ad una verità ormai così palese? Che sia l’ennesima scusa per accaparrarsi i contributi del popolo, oppure per cercare di perdere tempo in attesa di presentare l’ennesima menzogna? Non ho le risposta definitive a riguardo, ma penso che a volte le giuste domande abbiano un effetto molto più impattante ed incisivo sulla ricerca della Verità.

Articolo di Sante Pagano, 19 Marzo 2023


PER APPROFONDIRE:

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