Cronaca della conferenza del 19/10/19
E’ un weekend piovoso e autunnale quello che accoglie i partecipanti alla conferenza di Lugano dal titolo “UFO, LA VISITA EXTRATERRESTRE: chi sono, perché vengono e cosa vogliono” il 19 Ottobre 2019.
Nuvole e pioggia quasi a ricordare a Sante Pagano e all’Associazione PROGETTO COSCIENZA COSMICA, organizzatori dell’evento, le inaspettate difficoltà e i molti ostacoli che hanno portato a realizzare questa loro prima conferenza in terra elvetica.
Per me ed altri ragazzi che abbiamo deciso di collaborare con loro, però, splende un sole limpido e luminoso, quello che si accende ogni volta che veniamo a contatto con queste splendide realtà.
E questa è un’occasione speciale, infatti oltre a Pier Giorgio Caria, sono presenti anche Giorgio Bongiovanni con i ragazzi di Our Voice e di FUNIMA, di ritorno da un viaggio entusiasmante in Paraguay.
Il tempo non scoraggia la popolazione svizzera, che riempie fino all’ultimo posto una Sala Aragonite accogliente e organizzata in ogni dettaglio: dal bar ai banchetti dove trovare libri, DVD e gadget; dal punto informazioni FUNIMA allo spazio per i ragazzi di Our Voice, che si esibiranno poi sul palco in un numero artistico dal vivo.
La serata inizia con Pier Giorgio Caria che presenta FUNIMA, la onlus presieduta da Giovanni Bongiovanni che opera dal 2005 in Argentina, Uruguay, Paraguay, Sicilia e, ultimamente, anche in Guatemala.
A parlare sul palco a nome dell’Associazione c’è Matias Corvaro, volontario, che ci mostra un breve video tratto dall’ultimo viaggio in Argentina, dove FUNIMA ha portato acqua, cibo, vestiti, dolci e giocattoli alla popolazione e ai bambini delle comunità di Santa Victoria Este (Nord dell’Argentina) colpite da una tremenda alluvione più di un anno fa, e che ancora vivono in condizioni estreme.
In particolare Matias sottolinea i recenti progetti di FUNIMA in Guatemala a favore delle comunità native Maya del posto, con la vendita di un caffè equo-solidale e di una particolare sacca natalizia, realizzata dalle donne locali nella cooperativa “Emporio de las Mujeres” di Granadilla.
Uno dei momenti più significativi della serata è il collegamento Skype con Giovanni Bongiovanni, rimasto in Sudamerica per continuare il suo lavoro incessante in difesa delle comunità native, vittime delle multinazionali, del malgoverno, dell’indifferenza e della discriminazione.
Il collegamento è da Salta, in quella zona tra le Ande e le foreste argentine dove iniziò per la prima volta l’attività di Funima; dalle parole e dal volto di Giovanni traspare tutta la difficoltà legata alla grande gioia di aiutare chi non ha nulla, contro tutto e contro tutti, a partire dai governi locali.
Pozzi, piccoli acquedotti, mense comunitarie, centri di salute, opere per la vita delle quali Giovanni parla con la luce negli occhi, e ci lascia con un appello che colpisce dritto al cuore: “Non sprecate la vostra vita, partecipate a qualcosa di magnifico; fatelo per voi stessi, non solo per il mondo”.
Dopo questa meravigliosa testimonianza la conferenza entra nel vivo, e Pier Giorgio Caria prende la parola per rispondere a quelle tre domande che compongono il titolo della conferenza .. domande difficili, ma con risposte ben precise, che Pier in poco più di un’ora riesce a delineare in modo come sempre impeccabile.
Si parte dalle ultime ammissioni della Marina Militare Americana, che conferma l’autenticità di alcuni filmati militari sugli UFO.
Passando da documentazioni della NASA a foto di satelliti meteorologici, fino ad arrivare all’incredibile apparizione di dischi volanti sopra la Casa Bianca nel 1952 (dove il Pentagono dovette convocare una conferenza stampa per fermare il panico nella popolazione).
Pier dimostra come il Potere militare, politico ed economico sia in possesso di ogni informazione circa il fenomeno UFO già dagli anni 40, ma abbia tenuto la popolazione all’oscuro di tutto per non perdere questo potere, messo in serio pericolo dalla visita Extra Terrestre.
Grazie alle nuove leggi sulla liberà di informazione si è infatti potuto accedere a documenti desecretati, secondo i quali il governo americano possiede dischi volanti già dal 1941; e nel 1947, anno del ritrovamento del disco di Roswell, già sapevano tutto sul fenomeno.
Si legge testualmente “Sono del tutto simili a noi, vengono da altri mondi e la loro missione è di pace”.
In particolar modo questi Esseri Cosmici osservano e valutano il nostro comportamento, la nostra etica, e il nostro approccio nei confronti della grande Legge Universale, quella Legge che li lega indissolubilmente al Maestro Assoluto dell’Amore, Gesù Cristo.
Passando quindi alle esperienze dei contattisti Eugenio Siragusa e Giorgio Bongiovanni viene svelata anche la missione spirituale degli Extra Terrestri, che è quella di portare equilibrio tra la Scienza della Materia (che oggi domina il mondo in tutto e per tutto) e la Scienza dello Spirito (oggi quasi completamente ignorata). Questi Esseri di Luce non sono altro che gli Angeli che accompagnarono Gesù Cristo, il più grande Maestro di Scienza dello Spirito, e che ora ne annunciano l’imminente ritorno.
A questo punto non può che entrare in scena Giorgio Bongiovanni, lo stigmatizzato di Fatima, colui che più di ogni altro oggi incarna fisicamente e spiritualmente i Segni della nuova venuta di Gesù Cristo.
Giorgio ha sanguinato da poco, soffre di forti dolori alla schiena e si presenta ai suoi fratelli con le palme in vista, confessando di attraversare un periodo molto difficile, in cui quei meravigliosi segni sono per lui un peso sempre più grave, tanto da farlo desiderare di non averli.
Lo dice con una sincerità disarmante, ma con volto sereno e privo di ogni ripensamento o senso di colpa aggiunge infatti che ha capito il significato di questo momento, che definisce “il mio Getsemani”.
Come Gesù Cristo sudò sangue e pregò il Padre di allontanare da lui quel destino terribile rivelando la sua grande umanità, così Giorgio vede avvicinarsi la conclusione della sua Missione, e umanamente ne teme gli sviluppi.
Conclude però il suo intervento con la serenità e la convinzione di chi si rimette alla volontà del Padre, consapevole oggi più che mai che la Causa che porta avanti vale più di tutto, delle paure, della famiglia, della propria vita, di Cristo stesso.
Mentre pronuncia queste parole, non riesco a togliermi dalla testa l’immagine di Gesù nell’Orto degli Ulivi, con i suoi Discepoli che dormivano incuranti delle Sue afflizioni e della Sua richiesta di aiuto.
La preghiera sale spontanea… Signore, concedi a noi la forza di vegliare e combattere al fianco del Tuo Guerriero sofferente.
La conferenza si conclude con Giorgio che introduce i ragazzi di Our Voice, il movimento culturale giovanile fondato da sua figlia Sonia, voce di denuncia nei confronti di ogni tipo di ingiustizia (sfruttamento, mafia, droga, corruzione, inquinamento) attraverso ogni mezzo comunicativo artistico e sociale.
Prima vengono proiettati due filmati, uno girato a Palermo e l’altro ad Asuncion (Paraguay) in cui viene gridato con forza il NO di Sonia e dei suoi amici alla mafia e alle dittature; poi i ragazzi entrano in scena dal vivo, presentando lo spettacolo VOGLIO VIVERE.
Si tratta di una performance che contiene in sé vari tipi di espressioni artistiche, dalla danza al teatro, passando per il canto e la poesia; il filo conduttore è quello della libertà, una conquista che porta a rischi, scelte e responsabilità, ma che diventa imprescindibile una volta che viene a mancare.
Attraverso la storia di due fratelli, di una ragazza sfruttata, di una dittatura che prima ti lusinga e poi ti lega mani, occhi e bocca, i giovani piangono la distruzione dei loro sogni, urlando con forza al mondo la loro determinazione nel volerseli riconquistare a costo di ogni cosa, compresa la loro vita.
La conferenza volge al termine, e si conclude nel migliore dei modi anche per Sante e la sua Associazione, che dati alla mano possono festeggiare un successo su tutti i fronti.
Per noi che abbiamo seguito da vicino l’organizzazione dell’evento rimane il momento forse più emozionante e significativo: Giorgio e Pier ci concedono un incontro riservato nella hall del loro albergo, incuranti della stanchezza del viaggio e della conferenza appena conclusa.
Sono esperienze difficili da descrivere, soprattutto per chi come me è da pochissimo tempo a contatto con questa meravigliosa realtà… mentre lascio scorrere dentro di me la magia di quei momenti, sale allo stesso modo la consapevolezza che sono e saranno queste le parole e le esperienze che potranno dare forza e speranza a chi, ancora e nonostante tutto, desidera un mondo diverso ed è pronto a dare tutto per questa Causa.
Filippo Brogliato
4 novembre 2019