Di Pier Giorgio Caria
Forse è un commento ripetitivo, ma stiamo certamente vivendo uno dei momenti più bui e tristi della storia dell’umanità, uno dei momenti dove la situazione mondiale precipita a tutti i livelli e la crisi internazionale mostra il suo aspetto più acuto con lo scontro armato attualmente in atto nel cuore dell’Europa. Uno scontro che rende sempre più probabile il rischio di una guerra che degeneri sino all’uso del nucleare. La notizia che il presidente russo Vladimir Putin ha dato ordine di rendere a breve operativi i terribili missili balistici nucleari “Sarmat”, il cui nome NATO è “Satan II”, non è certo rassicurante. I Sarmat sono a testata atomica multipla la cui potenza di un singolo missile può distruggere un territorio di estensione pari all’intera Francia. https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/96091-ucraina-putin-schiera-sarmat-nuovo-sistema-missilistico-termonucleare.html
In questo desolante scenario, l’attività extraterrestre si intensifica e i loro messaggi invitano ad un radicale cambiamento degli esseri umani, prima che l’apocalisse nucleare incenerisca l’intera umanità e spenga la vita in tutto il pianeta…CONTINUA LA LETTURA DELL’ARTICOLO SEGUENDO QUESTO LINK https://piergiorgiocaria.it/blog/avvistamenti-ufo-e-contatti-gli-extraterrestri-insistono/
AVVISTAMENTI UFO A VALLE HERMOSO: le analisi delle foto
a cura di Sante Pagano
In questa relazione vi proponiamo le analisi di alcuni avvistamenti davvero interessanti che daranno forte risalto e ulteriore valore al caso ormai noto di Juanito Juan, tutti avvenuti nella città di Valle Hermoso, Messico centrale, luogo in cui è nata e si sta sviluppando questa interessante esperienza di contatto. Inizieremo col presentarvi le analisi sugli avvistamenti avvenuti il 20 giugno 2023 fotografati da due diverse testimoni tramite il proprio cellulare, Verónica Talavera ed Anita Medina, in due differenti punti della città. Partiamo dall’avvistamento ripreso da Verónica Talavera in una zona molto vicina all’abitazione di Juanito Juan. L’ingrandimento sulla destra è stato ruotato per comodità grafica:
Si tratta di un disco metallico di colore scuro accompagnato da una serie di sfere anche loro apparentemente metalliche e di colore argenteo. Purtroppo non siamo riusciti a metterci in contatto, almeno per ora, con le due testimoni e abbiamo dovuto utilizzare delle immagini ricavate da Facebook, che sfortunatamente presentano una bassa risoluzione grafica. Questo non ha permesso di eseguire molte analisi, tuttavia si è riusciti a raggiungere un risultato sufficientemente soddisfacente.
Da una verifica della qualità del formato jpeg dell’immagine, come possiamo vedere sopra, essa risulta avere una qualità superiore al 90%, un dato molto buono ipotizzando che questa non sia stata prima processata attraverso un programma di editing come Photoshop. Ma se così fosse ci sarebbe comunque modo di capirlo anche senza la presenza dei metadati, che purtroppo Facebook cancella per motivi di privacy. Da diversi test effettuati possiamo, con buona probabilità, escludere delle manipolazioni grafiche per tutte le immagini catturate dalle due testimoni.
Partiamo ora con le analisi.
Iniziamo dalla verifica del livello di errore, test ELA, che ci consente di comprendere la possibilità che un’immagine sia stata manipolata digitalmente: in questo caso le probabilità sono risultate bassissime. Infatti non è stata riscontrata nessuna particolare differenziazione tra i vari livelli di compressione, nessun artefatto dovuto all’utilizzo di applicativi di editing o altre anomalie, quindi nessuna traccia di manipolazione grafica apportata come si vede nell’immagine centrale. Nell’immagine a destra vediamo il risultato del test ELA ingrandito e ruotato:
Fatto questo test si è provveduto ad effettuare una verifica dei pixel per supportare o meno la conclusione del test ELA. Una buona valutazione dei pixel, infatti, può fornire una serie di informazioni davvero interessanti, tra cui la differenza di compressione e qualità tra i vari elementi, la loro composizione grafica, oppure la presenza di piccole anomalie allarmanti.
Riportiamo qui sotto il risultato ottenuto sulla foto di Verónica Talavera, che ha permesso di raggiungere una conclusione più affidabile per la presenza di alcuni punti di riferimento, ossia gli alberi in basso a sinistra.
Tramite tale analisi si è potuto verificare che i pixel che costituiscono i vari elementi sono coerenti nella disposizione e nella morfologia, sia nel test eseguito in bicromia, cioè in scala di grigi, e lo vediamo nelle due immagini a seguire, che attraverso l’utilizzo di uno strumento apposito denominato equalizzatore dell’istogramma.
Successivamente è stata eseguita un’analisi sulla modalità di interazione con la luce dei soggetti presenti nello scatto. I colori assunti dai vari elementi hanno dimostrato una buona coerenza nella risposta espressa.
Sotto a sinistra, il test eseguito tramite equalizzatore dell’istogramma applicato all’immagine. Al centro e a destra, si può vedere il confronto tra il disco, il cielo, le sfere e gli alberi presenti nella foto:
Infine è stato effettuato un test per verificare eventuali tracce di avvenuta clonazione delle sfere. Questo test si esegue quando sono presenti più elementi simili tra loro in struttura e morfologia. Tale analisi ci aiuta a scartare con buona probabilità l’ipotesi di un’aggiunta grafica di questi elementi, poiché eseguire tale azione con una differenziazione e caratterizzazione personalizzata di ciascun oggetto risulterebbe essere un lavoro davvero difficile da rendere credibile. Com’è possibile vedere nell’immagine qui sotto, l’analisi di rilevamento dei cloni ha identificato una parziale similitudine soltanto in una coppia di sfere. Si può ipotizzare che sia stata identificata tale similitudine per il fatto che le sfere evidenziate hanno la stessa posizione e angolazione rispetto al Sole, quindi presentano informazioni similari.
Procediamo ora con il secondo avvistamento.
Anche per questo caso abbiamo una sola foto a disposizione che, come anticipato, è stata scattata dalla signora Anita Medina.
Partendo come sempre dall’esame ELA si comprende che è improbabile che sia stata apportata una qualche modifica digitale alla foto: infatti non è stata trovata nessuna differenza tra i vari livelli di compressione. A sinistra nell’immagine sotto, vediamo lo scatto originale di Anita Medina, al centro l’analisi ELA sulla stessa e a destra l’ingrandimento contrastato:
Purtroppo non è stata possibile un’approfondita valutazione dei pixel per l’assenza di importanti elementi di riferimento, ma si è potuto comunque constatare che l’oggetto è ben inserito nel contesto, poiché non ci sono incoerenze grafiche nella pixellatura che compone e circonda l’oggetto e che possiamo apprezzare nelle immagini sottostanti:
Infine è stata eseguita un’analisi della curva cromatica per verificare la coerenza della riflessione luminosa. L’oggetto ha dimostrato di essere ben inserito nell’ambiente poiché interagiva alle variazioni della curva ed assumeva le stesse colorazioni della porzione di cielo ritratta nell’immagine a seguire. Grazie a tale test, inoltre, è maggiormente visibile un dettaglio importante che sono le due luci nella parte sottostante del disco e che abbiamo visto anche nello scatto di Verónica Talavera. Un dettaglio davvero interessante che fornisce ancora più importanza ai due avvistamenti e maggior credibilità al caso di Juanito Juan, dimostrando un’effettiva e costante presenza extraterrestre in questa città del Messico centrale
Ecco le due immagini a confronto:
Una conclusione che assume maggior valore se riflettiamo sul fatto che lo stesso oggetto si sarebbe fatto fotografare anche da Juanito nella medesima giornata, il 20 giugno 2023.
In sostanza si tratterebbe dello stesso oggetto ripreso in momenti diversi da tre persone differenti. Un fatto davvero straordinario.
Di quest’ultimo avvistamento abbiamo due foto a disposizione: nella prima foto possiamo vedere il disco posizionato davanti al Sole, nella seconda lo stesso si è spostato e si mostra in maniera più evidente. Se si pensa che potrebbe essere lo stesso disco ripreso per ben tre volte in tre distinti momenti della giornata, abbiamo qualcosa di sbalorditivo.
Riguardo tale avvistamento però non è stato possibile eseguire nessuna analisi, data la bassissima qualità e definizione dell’immagine (meno del 70% in jpeg, quindi fortemente compressa) e visto che l’oggetto, essendo molto scuro, impedisce di visualizzare maggiori dettagli. Fare delle analisi ad immagini con tali caratteristiche fornirebbe delle conclusioni troppo poco affidabili. A seguire vediamo i due scatti eseguiti da Juanito Juan con l’ingrandimento del disco:
Anche nello scatto di Juan Manuel sono visibili le due luci evidenziate nelle due foto di Medina e Talavera, dettaglio che ci conferma che l’oggetto fotografato dai tre testimoni è lo stesso. Come è possibile vedere in queste ulteriori immagini a seguire, il dettaglio di cui sopra, accomuna i tre avvistamenti:
In conclusione, i tre avvistamenti accaduti il 20 giugno 2023 acquisiscono, grazie all’eccezionalità dell’evento, un posto di rilievo nella storia dell’ufologia moderna e il caso di Juanito Juan, sicuramente, ci riserverà ulteriori e gradite sorprese che attendiamo con trepidante attesa.
Sante Pagano – 14 luglio 2023