LE SFERE VOLANTI E JUANITO JUAN: una presenza continua non di questo mondo

A cura di Pier Giorgio Caria

La presenza delle sfere volanti nell’esperienza del contattato messicano Juanito Juan è veramente impressionante, la generazione da parte di Sánchez di scatti che mostrano questi particolari mezzi tipici della tecnologia extraterrestre, non ha eguali nella storia dell’ufologia moderna. In questo articolo presenteremo alcune delle migliori foto realizzate da Juanito recentemente. Includeremo anche degli scatti che mostrano dei piccoli “sincronizzatori” discoidali fotografato da Juan Manuel e da sua moglie Veronica, fuori dall’abitato di Valle Hermoso, luogo tipico dei loro avvistamenti.

Iniziamo proprio da questi scatti che risalgono al 17 gennaio 2024. In quella data Juanito si è recato in una zona dove gli era stato detto che vi si verificavano numerosi avvistamenti. Juanito accompagnato dalla moglie Veronica è arrivato sul posto quando, ad un certo punto, si è reso conto della presenza dell’oggetto volante, ha preso il suo cellulare Samsung S23 ultra e ha eseguito due scatti in rapida successione. Uno alle 15.59 ed il successivo alle 16.00; li possiamo vedere a seguire:

Vediamo di seguito gli ingrandimenti di queste due foto:

Nella prima foto il disco si vede di taglio mentre nella seconda mostra la parte inferiore e notiamo che ha una struttura simile ad una ruota con i raggi, un particolare che già avevamo visto in una precedente foto di Juanito Juan datata 28 luglio 2023, uno scatto memorabile data la contemporanea presenza di altre quattro sfere che presenteremo per intero prossimamente:

Alle 17.09 sempre del 17 gennaio 2024, la moglie di Juanito, Veronica, vede un secondo oggetto e avendo in mano una macchina fotografica Panasonic DMC-LX10 esegue alcuni scatti di cui vi presentiamo i particolari dei migliori, stavolta si tratta di un classico disco volante:

Il 9 febbraio 2024, Juanito avvista delle sfere metalliche che evoluivano nel cielo abbastanza vicino alla sua abitazione ed esegue due scatti:

Nella prima foto, eseguita alle 11.59, appaiono nitidamente tre sfere metalliche che si stagliano sullo sfondo di una grande nube bianca; nel secondo, eseguita alle 12.01, si scorge una sola sfera metallica. Vediamo il dettaglio ingrandito di queste due foto:

Componendo le due foto e invertendo il momento dello scatto, possiamo apprezzare le due differenti posizioni degli oggetti che, comunque, si trovavano sopra la via dove abita Juanito:

Secondo la testimonianza di Sánchez spesso gli oggetti appaio e scompaiono in brevissimi istanti, cioè non arrivano da nessuna parte, semplicemente all’improvviso si trovano lì e altrettanto rapidamente scompaiono. Altro chiaro indizio, sempre che ce ne fosse bisogno, che non si tratta certo di tecnologia terrestre.

Il 2 marzo 2024 Juan Manuel Sánchez esegue un altro eccezionale scatto in cui appaiono nitidamente ben cinque sfere metalliche. I fantastici oggetti volanti si stagliano nitidamente su un cielo azzurro leggermente velato di foschia bianca. Questo scatto si aggiunge alla già straordinaria collezione di materiale ufologico realizzato dal contattato messicano. Ciò pone il caso di Juanito Juan tra i più importanti della storia dell’ufologia moderna, una esperienza che testimonia, ancora di più, la reale e tangibile presenza sulla Terra di evolute civiltà provenienti da altri mondi. Un fatto con cui l’intera umanità, nel prossimo futuro, dovrà fare i conti:

Purtroppo, come sempre è accaduto in questi casi, molte persone accusano questi testimoni di creare delle false documentazioni per brama di notorietà e/o di denaro e Juanito non sfugge a questa regola. In molti lo accusano di lanciare in aria delle sfere metalliche da solo o con dei complici, e dopo fotografarle e spacciarle come avvistamenti di oggetti volanti extraterrestri. Per verificare l’infondatezza di queste accuse ho passato a Sante Pagano il materiale originale sin qui presentato per eseguire le opportune analisi e verifiche. Il lavoro fatto da Sante è di altissimo livello e a seguire lascio alle sue parole descrivere quanto è stato fatto.

P.G. Caria
03 aprile 2024

ANALISI DI SANTE PAGANO DELLE FOTO DI OGGETTI VOLANTI EXTRATERRESTRI FOTOGRAFATI DA JUANITO JUAN

A cura di Sante Pagano

Qui di seguito le analisi apportate alle due seguenti documentazioni fotografiche prodotte da Juanito Juan il 9 febbraio 2024:

Trattasi di oggetti sferici di color argento e costituiti da materiale riflettente, apparentemente metallico. Tre oggetti nella prima foto e un oggetto nella seconda.

Questi sono posizionati ad una discreta altezza dal suolo e si inseriscono in un cielo parzialmente nuvoloso, con il sole molto alto: lo si evince dalla presenza del riflesso sulla parte superiore degli oggetti e dall’orario di scatto presente nei metadati.

La qualità delle foto è significativamente buona, ossia 3000 x 4000 pixel.

Gli oggetti sono particolarmente lontani dall’obiettivo e quindi contengono poche informazioni, ma in quantità sufficiente per poter eseguire le giuste considerazioni ed analisi.

Le due foto riprendono le sfere da due diverse angolazioni. Possiamo notarlo andando a sovrapporre i due documenti utilizzando alcuni punti di riferimento:

ANALISI DEI METADATI

Le foto contengono tutti i metadati, da cui si evince che le foto sono state scattate il 9 febbraio 2024 e rispettivamente alle ore 11:59:22 e 12:01:51.

Tutti i “time stamp” coincidono. La discrepanza di 6 ore con le “composite date” sono normali, è sufficiente sottrarre le 6 ore identificate a fine riga per verificare la congruenza.

Abbiamo anche la geolocalizzazione determinata dal cosiddetto “MCC Data”, la quale non fornisce nel dettaglio le esatte coordinate ma produce comunque un’importante informazione.

Non vi è traccia di alcun utilizzo di software di editing d’immagine. Dai metadati si evince che la foto è passata per un unico software, ossia quello adibito alla produzione della foto integrato nel dispositivo di cattura. Sono presenti, inoltre, vari codici che riportano al firmware utilizzato e anche il codice univoco d’immagine. Tali codici rappresentano una firma importante poiché identificano il dispositivo di cattura e l’assenza di utilizzo di applicativi di editing.

Analisi ICC Profile

Tale analisi conferma la provenienza degli scatti da un dispositivo “Samsung”. Assente, anche qui, qualsiasi traccia di uso di applicativo di fotoritocco. Il profilo coincide con quello generato solitamente da tale dispositivo.

Analisi Jpeg %

Sono state confrontate le tabelle di quantizzazione di questi due scatti con un numero significativo di altri scatti generati da altri “Samsung Galaxy S23 Ultra”. Queste coincidono tutte.

Analisi miniatura e immagine anteprima

Presenti anche l’immagine di anteprima e la miniatura. Entrambe contengono gli stessi elementi grafici espressi dalle foto originali.

TEST DI EMULAZIONE DELLA SCENA E ANALISI COMPARATIVA

Per tale occasione, con la finalità di rispondere alle insinuazioni di alcuni che sostengono che Juanito produrrebbe tali immagini utilizzando oggetti sferici di origine umana che vengono lanciati in aria, abbiamo voluto fare dei test per verificare se ciò fosse davvero possibile. Seppur avevamo già scartato tale ipotesi basandoci semplicemente su una logica osservativa, abbiamo deciso di produrre e fornire dimostrazioni concrete e oggettive se ciò fosse possibile o meno.

Mi sono quindi procurato delle sfere di color argenteo di varie dimensioni e ho cercato di riprodurre gli scatti prodotti da Juanito Juan grazie al prezioso contributo di alcuni collaboratori, tra cui Nicola Piperis e Andrea De Rosa, che ringrazio per il grande supporto.

Fin da subito, in effetti, ho capito che è impossibile fare ciò senza l’aiuto di altre persone. In effetti per cercare di riprodurre, ad esempio, immagini in cui sono presenti 3 oggetti o più, si necessita della presenza di almeno 4 o 5 persone.

Situazione da emulare

Generalmente, gli oggetti ripresi da Juanito Juan hanno raggiunto il numero massimo di 5 oggetti presenti contemporaneamente in una foto, raggiungendo un’altezza che variava da 30 metri circa fino a 360 metri circa. Gli oggetti, oltre a trovarsi ad una altezza considerevole, si trovano anche molto più in avanti rispetto alla posizione di Juanito, il che significa che Juanito avrebbe avuto bisogno di terze persone posizionate più avanti rispetto a lui in modo che potessero lanciare le sfere in alto dove poi sono state fotografate.

Tutte le foto prese in esame per determinare queste deduzioni sono state sottoposte ad un’analisi generale preliminare e sono risultate genuine sotto ogni tipo di parametro preso in considerazione.

LE IMMAGINI MAGGIORMENTE COINVOLTE IN QUESTE VALUTAZIONI

Avvistamento del 9 febbraio 2024

Numero massimo di oggetti presenti: 3 oggetti
Diametro degli oggetti: 42 cm circa
Altitudine massima raggiunta: 44 metri circa
Numero persone stimate per replicare la scena: almeno 4 persone.

Basandoci sui test da noi effettuati:

  • dimensioni e quindi peso degli oggetti troppo elevati;
  • lancio in aria degli oggetti ad un’altezza di 45 metri circa impossibile da realizzare;
  • la possibilità di emulazione di questa scena in modo fraudolento risulta assolutamente nulla.

Avvistamento del 17 gennaio 2024

Numero di oggetti presenti: 1 oggetto
Diametro dell’oggetto: 1,30 m circa
Altitudine: 48 metri circa
Numero persone stimate per replicare la scena: almeno 2 persone

Basandoci sui test da noi effettuati:

  • dimensioni e quindi peso dell’oggetto troppo elevati;
  • lancio in aria dell’oggetto ad un’altezza di 48 metri circa impossibile da realizzare;
  • la possibilità di emulazione di questa scena risulta assolutamente nulla.

Avvistamento del 29 agosto 2023

Numero di oggetti presenti: 3
Diametro degli oggetti più piccoli: 48 cm circa
Diametro dell’oggetto più grande: 1,56 metri circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 359 m circa
Numero persone stimate per replicare la scena: almeno 4 persone

Basandoci sui test da noi effettuati:

  • dimensioni e quindi peso dell’oggetto più grande troppo elevati;
  • lancio in aria dell’oggetto ad un’altezza di 360 metri impossibile da realizzare;
  • la possibilità di emulazione di questa scena risulta assolutamente nulla.

Avvistamento del 2 marzo 2024

Tale immagine verrà presentata più avanti affiancata dalle opportune analisi del caso. Questo avvistamento è molto interessante poiché contiene dettagli davvero sorprendenti, che illustreremo appunto in seguito e fornisce un importante contributo al rapporto sulla possibilità che possa essere stato realizzato in modo fraudolento. In effetti, qui abbiamo un numero decisamente elevato di sfere presenti contemporaneamente. Queste, inoltre, hanno un diametro significativamente ampio e si posizionano ad un’altezza davvero considerevole. Questi fattori, come dimostrerò più avanti, rendono praticamente impossibile una eventuale simulazione umana.

Numero di oggetti presenti: 5
Diametro degli oggetti sferici visibili in aria: 1 metro circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 147 m circa
Numero persone stimate per replicare la scena: almeno 6 persone

Basandoci sui test da noi effettuati:

  • dimensioni e quindi peso degli oggetti troppo elevati;
  • lancio in aria degli oggetti ad un’altezza di 147 metri impossibile da realizzare;

la possibilità di falsificazione di questa scena lanciando in aria le sfere risulta assolutamente nulla.

TENTATIVI DI EMULAZIONE DELLE SCENE PRESENTATE

TEST NUMERO 1

Numero oggetti utilizzati: 1;
Tipologia oggetto utilizzato: sfera di color argento specchiata;
Materiale dell’oggetto: acciaio inox;
Diametro dell’oggetto: 5 cm;
Peso dell’oggetto: 20 grammi;
Struttura dell’oggetto: vuoto internamente;

Numero persone coinvolte: 2;
Risultato del test: la sfera è stata lanciata con la forza massima possibile ed ha raggiunto un’altezza massima di circa 12 metri.
Esito del test: NEGATIVO

Considerazioni finali:
– la sfera è molto più piccola di quelle presenti nelle foto di Juanito Juan;
– l’altitudine raggiunta dall’oggetto è nettamente inferiore a quelle raggiunte dagli oggetti presenti negli scatti di Juanito Juan.

Di seguito un fotogramma ricavato dalle varie riprese eseguite per la simulazione:

TEST NUMERO 2

Numero oggetti utilizzati: 1
Tipologia oggetto utilizzato: sfera di color argento specchiata;
Materiale dell’oggetto: acciaio inox;
Diametro dell’oggetto: 15 cm;
Peso dell’oggetto: 190 grammi;
Struttura dell’oggetto: vuoto internamente;
Numero persone coinvolte: 2;
Risultato del test: la sfera è stata lanciata con la forza massima possibile ed ha raggiunto un’altezza massima di circa 10,5 metri.
Esito del test: NEGATIVO

Considerazioni finali:
– la sfera è molto più piccola di quelle presenti nelle foto di Juanito Juan;
– l’altitudine raggiunta dall’oggetto è nettamente inferiore a quelle raggiunte dagli oggetti presenti negli scatti di Juanito Juan.

Di seguito un fotogramma ricavato dalle varie riprese eseguite per la simulazione:

TEST NUMERO 3

Numero oggetti utilizzati: 1;
Tipologia oggetto: sfera di color argento specchiata;
Materiale dell’oggetto: acciaio inox;
Diametro dell’oggetto: 25 cm;
Peso dell’oggetto: 480 grammi;
Struttura dell’oggetto: vuoto internamente;
Numero persone coinvolte: 2;
Risultato del test: la sfera è stata lanciata con la forza massima possibile ed ha raggiunto un’altezza massima di circa 9 metri.
Esito del test: NEGATIVO

Considerazioni finali:
– la sfera è molto più piccola di quelle presenti nelle foto di Juanito Juan;
– l’altitudine raggiunta dall’oggetto è nettamente inferiore a quelle raggiunte dagli oggetti presenti negli scatti di Juanito Juan.

Di seguito un fotogramma ricavato dalle varie riprese eseguite durante la simulazione:

TEST NUMERO 4

Considerazioni generali: eseguire il lancio di vari oggetti contemporaneamente da parte di un solo soggetto complica notevolmente l’esecuzione della simulazione. Nel lanciare più di un oggetto la forza di lancio si dimezzerebbe per ogni oggetto lanciato, riuscendo quindi a raggiungere un’altezza minore. Dato ciò, risulta maggiormente conveniente usufruire di altri collaboratori, uno per ogni oggetto.

Numero oggetti utilizzati: 3;
Tipologia oggetti: sfere di color argento specchiate;
Materiale degli oggetti: acciaio inox;
Diametro degli oggetti: 10, 15 e 25 cm;
Peso degli oggetti: 50,190 e 480 grammi;
Numero persone coinvolte: 4;
Risultato del test: le sfere sono state lanciate con la forza massima possibile e la sfera che ha raggiunto un’altezza maggiore ha raggiunto i 9 metri circa.
Esito del test: NEGATIVO.

Considerazioni finali:

  • le sfere sono molto più piccole di quelle presenti nelle foto di Juanito Juan.
  • l’altitudine raggiunta dagli oggetti è nettamente inferiore a quelle raggiunte dagli oggetti presenti negli scatti di Juanito Juan.

Di seguito un fotogramma ricavato dalle varie riprese eseguite per la simulazione:

CONSIDERAZIONI GENERALI SUI TEST EMULATIVI

Per le simulazioni effettuate abbiamo utilizzato oggetti vuoti all’interno ed abbiamo supposto che se Juanito avesse utilizzato oggetti lanciati in aria, avrebbe utilizzato anch’egli oggetti vuoti internamente. Infatti, un oggetto internamente pieno peserebbe molto di più e sarebbe ancora più complicato riuscire a raggiungere altezze considerevoli.

Inoltre, sulla base dei test effettuati è stato determinato che:

  • a parità di forza esercitata nel lancio se il peso dell’oggetto è maggiore, minore sarà l’altezza raggiungibile dallo stesso;
  • le immagini di Juanito Juan presentano oggetti con dimensioni e altitudini molto più elevate di quelle raggiunte dalle sfere lanciate in aria nei test emulativi.

CONSIDERAZIONI FINALI RIGUARDO I TEST EMULATIVI

Andiamo ora maggiormente nello specifico, e prendiamo quindi in esame uno tra gli oggetti sferici più grandi presenti nelle foto di Juanito presentate sopra, ossia l’oggetto del 9 febbraio 2024 avente un diametro stimato di circa 42 cm.

Purtroppo, non abbiamo trovato in commercio sfere più grandi di 25 cm di diametro, ma per eseguire delle considerazioni maggiormente approfondite, possiamo comunque ottenere delle stime abbastanza precise tramite qualche calcolo matematico e logica deduzione.

Quindi, prendiamo in considerazione l’oggetto del test numero 3, il quale ha raggiunto un’altezza di 9 metri, che sarà X, e ha un peso di 480 grammi, che sarà X2, creiamo una proporzione dove Y1 è l’altezza approssimativa raggiunta dall’oggetto del 9 febbraio 2024 e Y2 è l’incognita rappresentativa del suo peso.

Quindi:
X1 : X2 = Y1 : Y2

Quindi:
25 cm: 480 gr = 42 cm: Y 2

Quindi Y2 è uguale a 806,4, ovvero un oggetto in acciaio inox del diametro di 42 cm, vuoto all’interno, si stima che pesi all’incirca 800 grammi.

Analizzando i dati ottenuti dai vari test abbiamo definito che, a parità di forza di lancio, maggiore sarà il peso di un oggetto, minore sarà l’altezza da esso raggiunta lanciandolo in aria. Ne conviene che un oggetto di tali dimensioni, lanciato da un uomo di forza media non supererebbe i 10 metri di altezza, né tanto meno, per logica deduzione, raggiungerà mai i 45 metri di altezza, come stimato nella foto di Juanito Juan del 9 febbraio 2024.

Ciò è stato dimostrato anche tramite il lancio di un oggetto del peso di 800 gr. L’altezza massima raggiunta, con gli stessi parametri utilizzati negli altri test, è pari a 8,5 metri circa.

Tutto quanto appena detto e dimostrato attraverso i test emulativi fisici è possibile confermarlo anche attraverso qualche calcolo matematico. Tale calcolo ci consentirà di capire ancora meglio l’impossibilità di eseguire il lancio di un oggetto sferico dal peso di 800 grammi che possa raggiungere un’altezza di circa 45 metri.

Dedotto quindi che non è possibile eseguire tale lancio con la forza media di un uomo, quanta forza servirebbe? O meglio, la forza di quanti uomini sarebbe necessaria?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo considerare l’energia necessaria per lanciare un oggetto di 800 grammi (0.8 kg) ad un’altezza di 45 metri. Possiamo usare l’energia potenziale gravitazionale (Epg) per calcolarlo, che si esprime con la formula: Eᵖᵍ = mgh, dove m è la massa dell’oggetto in chilogrammi, g è l’accelerazione gravitazionale (circa 9.81 m/s² sulla superficie terrestre), e h è l’altezza in metri.

Calcoleremo l’energia necessaria, poi discuteremo di come tradurre questo in “quanti uomini servono per generare questa forza”, assumendo una media di quanto un uomo possa effettivamente imprimere come energia in un lancio, che può variare ampiamente a seconda della tecnica, della forza, del peso e volume dell’oggetto e di altri fattori.

L’energia necessaria per lanciare un peso di 800 grammi ad un’altezza di 45 metri è di 353,16 joule.

Per determinare quanta “forza” o, più precisamente, quanta energia umana sia necessaria, bisogna considerare che un uomo medio può generare una certa quantità di energia in un lancio. Questa energia dipende da molti fattori, come la forza muscolare, la tecnica, e l’efficienza del movimento. Non esiste un valore univoco facilmente applicabile, ma per dare un’idea, il colpo di un pugno ben allenato può generare circa 2500 joule di energia, mentre azioni meno esplosive generano molto meno.

Se consideriamo un’azione di lancio efficiente, potremmo ipotizzare che un uomo possa generare, ad esempio, 100 joule di energia in un lancio (questo valore è puramente ipotetico e varia grandemente). Basandoci su questa stima:

Energia necessaria / Energia per uomo = 353.16 / 100

Quindi, basandoci su una stima ipotetica di 100 joule di energia generabile da un uomo in un lancio, servirebbe l’energia di circa 3.53 uomini per lanciare un peso di 800 grammi ad un’altezza di 45 metri. Poiché non possiamo avere una frazione di persona, arrotondando, diremmo che servono almeno 4 persone (considerando l’ipotetica energia di lancio per persona). Tuttavia, questa è una semplificazione notevole e, nella realtà, l’efficienza del lancio e la capacità di generare energia varieranno notevolmente da persona a persona.

Sta di fatto che, come dimostrato anche in questa modalità, un lancio di questo genere non è assolutamente possibile.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Ci sono altre considerazioni da fare. Nonostante abbiamo dimostrato che non è possibile replicare le scene ritratte da Juanito Juan, vorrei soffermarmi su un altro aspetto, che seppur complicherebbe ancor più la riuscita dell’emulazione, necessita comunque di essere affrontato.

Dobbiamo considerare, infatti, che chi scatta la foto deve prima dare il tempo al presunto lanciatore dell’oggetto di uscire dall’inquadratura o nascondersi dietro una struttura di un qualche tipo (case o auto). In qualsiasi caso comunque, anche se il lanciatore lo farà nella maniera più rapida possibile, la sfera intanto inizierà la sua discesa e non sarà possibile riprenderla nella sua massima altezza raggiunta, senza appunto riprendere il lanciatore nell’inquadratura. Ciò lo abbiamo determinato anche durante le nostre simulazioni.

Ecco qualche scatto proveniente dalle varie simulazioni a scopo dimostrativo:

Fatta questa considerazione, ne dobbiamo aggiungere altre che sono ovvie. Gli eventuali complici di Juanito Juan potrebbero lanciare gli oggetti stando già nascosti dietro un qualsiasi elemento che possa consentirlo con buona efficienza, una casa, delle auto, degli alberi, dei muri ecc. Inoltre, per il lancio delle sfere si può ipotizzare l’utilizzo di un qualche marchingegno a molla tipo catapulta, cannone a molla o altri strumenti adatti allo scopo. Questo ovvierebbe al problema presentato sopra ma aggiungerebbe ulteriori difficoltà che potrebbero anche essere superate se il numero degli scatti fosse esiguo e se gli oggetti presenti nelle foto fossero sempre singoli. Aumentando il numero degli oggetti presenti negli scatti aumenterebbe il numero dei collaboratori necessari e dei marchingegni da utilizzare, il che pone un rischio troppo elevato che la truffa possa essere scoperta e, dopo un certo tempo, lo sarebbe sicuramente dato che gli scatti sono spesso realizzati nei pressi della casa di Juanito o, comunque, nel centro abitato di Valle Hermoso. A meno che tutta la popolazione circostante non sia d’accordo e complice dell’inganno e rimarrebbe sempre l’incognita di eventuali estranei casualmente di passaggio. A voler essere machiavellici si potrebbe obiettare che potrebbero essere utilizzate delle vedette ma il tutto assume dimensioni talmente incontrollabili da renderle fattivamente impossibili da realizzare con totale sicurezza anche in considerazione dell’alto numero di scatti eseguiti di giorno dove il traffico di persone è molto maggiore che nelle ore notturne. Inoltre, ci dovrebbe essere una produzione continua di oggetti da lanciare in aria di varie forme e dimensioni e quindi, nell’ipotesi di ingegnosi macchinari usati per il lancio, anche di differenti tipologie di marchingegni per tale scopo a seconda del tipo di oggetto da tirare in aria. Il tutto, aggiungo, rappresenterebbe un impegno lavorativo ed economico considerevole ma siccome Juanito non fa commercio di questo materiale fotografico il “cui prodest” non ha una risposta sensata e logica oltre, appunto, alla pratica impossibilità di ottenere risultati credibili e realizzati in sicurezza. Ancora, la ricaduta di tutti questi oggetti metallici, soprattutto quelli di dimensioni più considerevoli, potrebbe procurare danni alle cose, case, automobili ecc., e alle persone oltre al frastuono prodotto dal loro urto al momento dell’impatto. Per concludere, in queste analisi e considerazioni, non abbiamo incluso i vari filmati a soggetto ufologico realizzati da Junaito Juan che aggiungerebbero ancora più difficoltà tecniche all’ottenimento dei risultati visibili nelle riprese sino ad oggi diffuse da Juan Manuel Sánchez.

CONCLUSIONE

Ogni test eseguito nel tentativo di emulare le immagini riprodotte da Juanito Juan è fallito. Dato ciò, fino a prova contraria, si conclude che non risulta possibile riprodurre fisicamente questo tipo di manifestazioni ufologiche in modo credibile senza la messa in atto di tutte le possibili azioni truffaldine ipotizzate sopra e in totale sicurezza per non essere scoperti. Invitiamo quindi, tutti i detrattori a produrre le necessarie prove che soddisfino e annullino i requisiti di efficienza e sicurezza. A parlare si fa poca fatica ma dimostrare prove alla mano le accuse è tutt’altra cosa.

ANALISI GRAFICA SULL’AVVISTAMENTO DEL 9 FEBBRAIO 2024 FOTOGRAFATO DA JUANITO JUAN

Stima delle dimensioni tramite il riflesso d’immagine
Come vediamo nell’immagine seguente, più piccolo è l’oggetto minore sarà la possibilità che il dispositivo riesca a produrre il riflesso del panorama circostante sulla sua superficie con una buona qualità e risoluzione. Nella valutazione bisogna considerare anche che più è lontano l’oggetto dalla fotocamera e minore sarà la possibilità di poter vedere tale riflesso sulla superficie dell’oggetto. In questo caso, nelle due foto del 9 febbraio 2023, seppur gli oggetti siano ad un’altezza considerevole, mostrano un’immagine riflessa dell’ambiente sottostante abbastanza chiara. Ciò, appunto, grazie alle considerevoli dimensioni delle sfere e della conseguente superficie riflettente. Tale analisi conferma quindi la stima sulle dimensioni dell’oggetto del 9 febbraio 2024 fotografato da Juanito Juan, il quale appunto si aggira su un diametro di circa 42 cm.

Stima delle dimensioni tramite il riflesso della luce

Come si è potuto constatare, e a conferma di quanto abbiamo sempre affermato, più grande è un oggetto, più piccolo apparirà il riflesso della luce su di esso. O meglio ancora, più grande è un oggetto, minore sarà la quantità di superficie coinvolta dal riflesso di luce rispetto a quella in ombra. Questo test produce un ulteriore conferma alle notevoli dimensioni dell’oggetto.

Stima delle dimensioni tramite l’analisi dei bordi 

Anche qui, come sempre affermato e dimostrato, maggiori saranno le dimensioni di un oggetto, meno spessi e maggiormente definiti saranno i loro bordi. Anche tale test conferma che le dimensioni della sfera raggiungono un diametro di circa 42 cm.

Stima delle dimensioni tramite analisi comparativa con i punti di riferimento

Per stimare le dimensioni della sfera in tale modalità è necessario cercare degli oggetti di riferimento che abbiano delle dimensioni note e che siano localizzati approssimativamente sotto la sua verticale e quindi eseguire delle stime sulla base di un’analisi comparativa. In effetti, non è possibile capire con precisione la distanza di un oggetto sospeso in aria da una fotocamera senza punti di riferimento identificabili. Prendendo quindi in considerazione le ruote delle due auto evidenziate nell’immagine sottostante ed eseguendo un’analisi comparativa, si dimostra e si conferma che l’oggetto possiede un diametro di circa 42 cm. Una ruota d’auto infatti, possiede all’incirca un diametro simile.

Analisi dei cloni

L’immagine contenente le tre sfere, è stata sottoposta ad un test di rilevamento cloni. Il test, tranne qualche falso positivo evidenziato in rosa nei cavi elettrici (cerchiati in rosso), non rileva alcuna clonatura. Ogni sfera quindi, dimostra di possedere una propria unicità e di non essere clone, o copia, dell’altra. Tale dettaglio è importante poiché è difficilmente replicabile in una riproduzione grafica computerizzata.

Analisi della curva cromatica

Anche tale test ha confermato quanto concluso dal test dei cloni. In effetti, ogni sfera contiene un pacchetto informativo differente. Ciò ci fa intendere appunto che le sfere non sono una realizzazione grafica. Tale test fornisce un altro dato importante. Le sfere infatti, eseguendo un confronto con gli altri elementi di riferimento presenti nello scatto, dimostrano di reagire coerentemente alla luce ricevuta.

Analisi dei componenti principali

Tramite tale test si analizzano le varie caratteristiche espresse dai pacchetti grafici contenuti nelle immagini, andando a verificare la loro coerenza rispetto al contesto grafico, e rileva la presenza di anomalie che possono indicare tracce di una qualche manipolazione grafica attraverso dei software di edizione e manipolazione di immagini.

Inoltre, nello studiare tale tool, ho compreso che questo aiuta a rilevare eventuali anomalie soprattutto con immagini con risoluzione particolarmente bassa, proprio perché tende a sintetizzare le informazioni essenziali contenute. Fornendogli quindi una versione dell’immagine originale particolarmente compressa si ottiene un interessantissima finestra d’osservazione su tutta la tavola grafica.

Da tale test ho potuto certificare la totale assenza di segni di manipolazioni apportate sugli scatti in esame. Tale conclusione è stata ulteriormente verificata attraverso altri approfondimenti sulla componente principale di tali foto. Tra questi riporto i due che hanno fornito i risultati maggiormente significativi, ossia la verifica della componente cromatica di base e per differenziazione.

Analisi della componente cromatica di base

Tale test ha reso visibile l’ottima fusione dei pacchetti grafici all’interno della tavola.

Analisi della componente cromatica tramite differenziazione

Non si evidenzia intorno agli oggetti quella tipica pixellatura indice di una manipolazione grafica apportata, definibile come “cluster pixels”. Non si evidenza inoltre, la presenza di bordature particolarmente nette. I pixel risultano ben inglobati nell’intreccio grafico.

Analisi “Level Sweep”

Gli oggetti dimostrano di rispondere adeguatamente, rispetto al contesto ambientale, alla luce espressa dalla fonte luminosa.

Test ELA

Non si evidenziano differenze di compressione tra livelli o anomalie tipiche generate da una qualche manipolazione grafica eseguita sulle foto.

CONSIDERAZIONI GENERALI CONCLUSIVE

Le foto prese in esame, secondo i risultati di tutte le analisi eseguite, risultano essere genuine. è Non è stata trovata alcuna anomalia o traccia di manipolazione.

ANALISI DELL’AVVISTAMENTO DEL 2 MARZO 2024 FOTOGRAFATO DA JUANITO JUAN

Nella scena vediamo cinque sfere, apparentemente metalliche e di colore argenteo, sospese in aria sopra una strada cittadina dell’abitato di Valle Hermoso.

IMAGE FORGERY IDENTIFICATION (Identificazione della falsificazione dell’immagineI)

Tramite tale analisi si procede all’identificazione di manipolazioni in un’immagine, finalizzate all’inserimento o alla rimozione di parte del contenuto informativo di un’immagine.

– Formato dell’immagine: JPEG
Difficilmente le macchine fotografiche acquisiscono in formato PNG o BMP, generalmente lo fanno in formati come JPEG, RAW o TIFF.

– Dimensioni delle immagini: 3000 x 4000 px
Queste devono necessariamente essere riferite ad un range prestabilito. Immagini troppo grandi o troppo piccole sono sospette. Nello specifico è importante verificare le dimensioni dell’immagine che sono supportate dallo specifico modello di fotocamera. In questo caso le dimensioni combaciano con quelle possibilmente generate dal dispositivo di cattura.

– Dispositivo di cattura: Galaxy S23 Ultra
Capire come viene generata una foto può essere utile a comprendere tutti i tipi di problematiche che compongono la Image Forensics.

– Fingerprints: presenti
Ogni dispositivo fotografico, generalmente, presenta una o più impronte (fingerprints) che lo caratterizzano in modo univoco a livello statistico, e che possono essere utilizzate per caratterizzare le fotografie digitali provenienti da un altro esemplare dello stesso modello o da modelli diversi.

– Metadati EXIF in particolare dei tag “Make” e “Model”: presenti

– Compatibilità delle date di creazione e modifica salvate nei dati EXIF con le date “MAC” (Modified, Access, Creation) del file system: compatibili

– Numero di metadati EXIF compatibile con il modello di fotocamera specifico: coincidente

– Keywords sospette all’interno dei metadati dell’immagine: assenti

La presenza di parole come “Adobe Photoshop” o “Lightroom” all’interno del “tag Software” è molto sospetta e indicherebbe un intervento a posteriori per modificare lo scatto.

– Presenza di immagini “secondarie” quali thumbnail e preview: entrambe presenti

Quasi tutte le macchine fotografiche moderne salvano delle versioni ridotte dell’immagine principale. Tale dispositivo di cattura generalmente crea una immagine thumbnail e un’immagine preview.

Di seguito una parte dei metadati rilevati maggiormente significativi.

Analisi del formato JPEG

Spesso diversi dispositivi salvano i file in formato JPEG con impostazioni differenti. Le principali fonti di variabilità sono le seguenti:
– Numero e valori delle tabelle di quantizzazione;
– Tabelle di Huffman;
– Sottocampionamento dei canali della crominanza.

Il principale fattore discriminante è la variabilità delle tabelle di quantizzazione, con il quale in pratica si determina il livello di compressione e di qualità dell’immagine.

Le tabelle di quantizzazione e i codici di Huffman del JPEG risultano essere compatibili con il particolare modello di fotocamera.
Esito del test: assenza di manipolazioni

Analisi di thumbnail e preview

Le immagini denominate thumbnail e preview nella maggior parte dei dispositivi moderni vengono salvate all’interno del file che contiene l’immagine principale. È possibile utilizzare tali immagini “secondarie” per effettuare diversi tipi di analisi. Innanzitutto, l’assenza della thumbnail è considerata il più delle volte come un segnale sospetto, tuttavia può essere valutata come una caratteristica di un determinato modello di macchina fotografica. Inoltre, la risoluzione della miniatura, il suo rapporto con l’immagine principale e l’eventuale presenza di bande nere sono tratti distintivi di specifici modelli, quindi possono essere utilizzati in un’analisi comparativa.

Un’analisi molto utile riguarda, infine, il contenuto della thumbnail stessa. Se il contenuto dell’immagine principale è diverso da quello della thumbnail (thumbnail mismatch), ciò può essere dovuto fondamentalmente a due motivi:
1) si è tentato di nascondere un’immagine all’interno di un’altra;
2) un errore del software di fotoritocco che non ha aggiornato correttamente la thumbnail in fase di salvataggio.
In questo caso sono entrambe presenti e non si evidenziano segni sospetti riconducibili ad avvenuta manipolazione.
Esito del test: assenza di manipolazioni

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLA VALUTAZIONE DEI METADATI

Nessuna traccia di manipolazione è stata trovata.

ANALISI GENERALE DELLA COMPONENTE GRAFICA

Analisi per l’identificazione di AI generativa

Questo tool, di nuova insorgenza, nasce per la sempre più massiccia presenza nel web di applicazioni in grado di generare immagini realistiche tramite intelligenza artificiale. Seppure, almeno per ora, è abbastanza facile identificare un’immagine creata da AI tramite l’identificazione di alcuni fattori specifici, tool di questo tipo aiutano a fornire un ulteriore conferma sull’esito della valutazione.

Esito del test: assenza di manipolazioni

Test ELA

L’ELA (Error Level Analysis), talvolta chiamato JPEG Ghost, è un metodo che permette di evidenziare zone dell’immagine che sono state compresse in maniera diversa. L’idea di base della tecnica in questione è piuttosto semplice: bisogna ricomprimere l’immagine analizzata in formato JPEG (con fattore di qualità variabile) e successivamente calcolare la differenza con l’immagine risultante. In questo modo le regioni che sono state soggette a modifiche dovrebbero risaltare dal resto dell’immagine perché caratterizzate da un “rumore di compressione” differente, cioè da una traccia grafica che indicherebbe l’eventuale alterazione. L’ELA solitamente funziona bene nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una strategia di splicing o copy-paste, che consiste nell’inserire un’immagine in un’altra.

Esito del test: assenza di manipolazioni

Analisi dei cloni

L’analisi dei cloni non evidenzia zone duplicate all’interno dell’immagine. Gli algoritmi con “keypoint” identificano alcuni punti simili (evidenziati dalle macchie rosa), ma è facile verificare con l’analisi visuale che si tratta di falsi positivi.
Esito del test: assenza di manipolazioni

Analisi della curva cromatica

Tale test dimostra che gli oggetti reagiscono alla luce coerentemente agli altri elementi presenti nella scena. Questi, inoltre, confermano il risultato del test dei cloni poiché dimostrano una propria unicità sulla base di una reazione diversificata alla luce, date le pixellature differenti tra loro.
Esito del test: assenza di manipolazioni

ANALISI DETTAGLIATA DELLA SCENA

Le tecniche d’analisi della scena hanno il fine di esaminare le caratteristiche complessive dell’intera immagine, piuttosto che interpretare le statistiche ricavate da alcune caratteristiche dei pixel.L’idea di base di tale analisi è che la maggior parte delle manipolazioni contengono qualche tipo di errore che non è visibile a occhio nudo, ma può essere evidenziato da un’analisi opportuna. Infatti, è praticamente impossibile cercare di falsificare un’immagine facendo in modo che il modello della scena rispetti tutti i modelli fisici d’illuminazione della stessa e, contemporaneamente, non presenti alcuna irregolarità dal punto di vista della prospettiva e delle ombre generate dagli oggetti in essa presenti; a meno che l’immagine non sia stata realizzata completamente in computer grafica.

Analisi dell’illuminazione

In questa categoria sono incluse tutte le tecniche utilizzate per esaminare l’illuminazione della scena. Esse sono molto complesse da realizzare a causa della complessità del mondo reale che non sempre permette di applicare i modelli fisico-matematici (fonte di luce singola, oggetti geometrici di base). Di solito ci si limita a riprodurre la scena analizzata con un software di rendering ed a verificare che l’illuminazione risulti coerente nelle varie regioni che la compongono. Una tecnica molto semplice è l’analisi del gradiente di luminosità, che permette di visualizzare meglio alcune inconsistenze nell’immagine, creando una mappa in cui il valore di ciascun pixel è legato alla direzione e all’intensità della luce.
In questo caso, tale test fornisce un utile dimostrazione circa una adeguata coerenza nella risposta alla luce.

Analisi del riflesso

Le sfere sono particolarmente riflettenti e la buona risoluzione dell’immagine ci permette di verificare se il riflesso d’immagine impresso sulla loro superficie è coerente.

La foto è stata scattata davanti alla casa dello stesso Juanito Juan. Perciò, essendo noto il luogo di scatto, è possibile eseguire un’analisi comparativa ambientale.

Ho quindi utilizzato Google Earth per localizzare la posizione approssimativa delle sfere e individuare il panorama a loro sottostante.

In seguito, l’immagine è stata migliorata attraverso un applicativo di ridefinizione grafica avanzato per poi eseguire un’analisi comparativa tra il riflesso dell’ambiente riflesso sulla sfera e l’ambiente circostante. Come è possibile vedere nell’immagine seguente, abbiamo il cielo nella porzione più esterna della sfera, (evidenziato in blu), nella zona inferiore il grigio della strada (evidenziato in rosso), una sagoma nera (evidenziato in giallo) riconducibile per geometria e localizzazione al traliccio (traliccio 2) e un’altra zona nera squadrata (evidenziata in verde) riconducibile per geometria e localizzazione al tetto di una casa, probabilmente quello indicato in foto.

Il risultato conferma la coerenza del riflesso con il panorama sottostante. Inoltre, dato importantissimo, ogni sfera esprime delle piccole differenze nell’immagine riflessa causate dalle differenze di angolazione rispetto alla luce, al suolo e di posizione in aria.

Analisi dei pixel

La composizione dei pixel non rileva differenze sostanziali di risoluzione. La loro composizione e disposizione è coerente rispetto ad altri punti di riferimento. Ciò lo si osserva tramite la valutazione della componente principale sottoposta a diverse valutazioni di campo.

Analisi dei bordi

I bordi sono poco definiti e poco spessi, ciò conferma le dimensioni prima stimate, ossia attorno ai 100 cm di diametro. Inoltre, hanno una consistenza coerente ad un determinato standard tipico di un oggetto reale.

CONSIDERAZIONI GENERALI CONCLUSIVE

La foto presa in esame, secondo i risultati di tutte le analisi eseguite, risulta essere genuina. Nessuna anomalia o traccia di manipolazione è stata trovata.

Sante Pagano, 15/03/2024

REFERENZE
Linee guida per l’autenticazione forense di immagini

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