MESSICO PUNTO DI CONTATTO: ANCORA AVVISTAMENTI DI OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI

A cura di Pier Giorgio Caria e Sante Pagano.

Dopo lo straordinario avvistamento accaduto il 17 agosto 2022, a Valle Hermoso, stato di Tamaulipas in Messico, (qui l’articolo: https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2022/9576-ufo-in-messico-le-analisi-tecniche-e-i-messaggi-del-cielo.html), riportiamo altri due interessanti avvistamenti che sarebbero accaduti il 31 agosto e il 3 settembre dell’anno in corso 2022, presso la Colonia Pueblo Nuevo, in Mexicali, uno dei 5 comuni dello stato messicano della Bassa California, di cui è la capitale. L’avvistamento di Valle Hermoso è accaduto vicino al confine con gli USA sul lato orientale, di fronte al Golfo del Messico, mentre gli avvistamenti che prenderemo qui in esame sono accaduti sempre vicino al confine tra Messico e USA, ma sul lato occidentale di fronte al Pacifico.

Il comune di Mexicali si estende su una superficie di 13 935,61 km² e conta 936 826 abitanti secondo il censimento del 2010. È il secondo comune dello Stato per abitanti, preceduto solamente da Tijuana. La città si trova al confine con gli Stati Uniti d’America e il suo nome deriva dall’unione delle parole México e California. Per tale motivo è gemellata con Calexico, una città della contea di Imperial, in California appunto.

Gli scatti sono stati eseguiti da due testimoni differenti, Dalia Ulloa Ayala e Radge Roma, i quali hanno pubblicato nei propri social le foto relative, eseguite con uno smartphone. Le foto e la testimonianza riportata dai due protagonisti ha suscitato subito l’interesse popolare, diventando virali e raccogliendo anche la conferma sulla veridicità dell’accaduto da parte di altri testimoni, anche se non è stato ancora possibile verificarne la piena attendibilità. Le due vicende sono state riportate anche dai principali giornali locali, come anche dal noto giornalista e ricercatore Jaime Maussan, il quale ha dedicato ai due avvistamenti un servizio nella sua trasmissione Tercer Milenio 360 Internacional.

Purtroppo le due vicende mancano ancora di molte informazioni utili, perciò è stato molto complicato eseguire le opportune indagini a verifica dei due casi, e quindi giungere ad una conclusione certa. Come si dice, però, chi cerca trova, e cercando abbiamo trovato validi indizi. Intanto, siamo anche riusciti ad avere un iniziale contatto diretto con i testimoni i quali, se vorranno collaborare e fornirci ulteriori dettagli, ci permetteranno di aggiornarvi con delle conclusioni ancora più esaustive.

Ma procediamo con il primo avvistamento, quello del 31 agosto 2022 fotografato, sembrerebbe, da Dalia Ulloa Ayala con lo smatphone. La foto ottenuta è stata pubblicata poi nel suo profilo facebook personale e nelle pagine di vari gruppi ufologici, chiedendo se qualcun’altro avesse assistito alla manifestazione e di darne testimonianza a supporto dell’evento.

L’oggetto che compare nella foto si presenta con la classica forma di un disco apparentemente metallico, mentre staziona in cielo durante una giornata soleggiata. La forma è insolita, poiché la parte inferiore sembra avere varie sfaccettature, apparendo assumere la forma di un ettaedro, o un ennaedro (7 o 9 lati), ed è tutta in ombra con una parte mediana leggermente meno scura. La parte superiore dell’oggetto, invece, vediamo che riflette la luce del sole, cosa che ci fa escludere che possa trattarsi di un qualche tipo di modellino di piccole dimensioni. In questo caso infatti, non avremmo avuto una separazione così netta tra le parti illuminate e quelle in ombra e il disco si sarebbe visto completamente avvolto dall’intensa luce solare.

Guardando nella parte sottostante della foto, notiamo chiaramente il tetto di una casa di materiale particolarmente riflettente, il che ci fornisce un importante elemento a sostegno dell’ipotesi che l’oggetto sia reale, poiché dimostrerebbe che questo, al momento dello scatto, era effettivamente lì presente, ed interagiva coerentemente con l’ambiente circostante e con la fonte luminosa rappresentata dal Sole. Per capirci meglio, la luce solare allo zenit illuminava la cupola del disco e il tetto della casa in oggetto con la stessa intensità ed angolazione.

Osservando l’ingrandimento dell’oggetto anomalo maggiormente contrastato e rielaborato con moderni software di ricostruzione dell’immagine, vediamo che la sua forma non è simmetrica come ci si potrebbe aspettare da un tipo di velivolo come questo. Questo elemento è interessante perché è un fatto risaputo che spesso, il campo energetico prodotto dagli UFO distorce i fotoni creando queste aberrazioni geometriche nelle loro strutture. Un’altra caratteristica che salta subito all’occhio, è la zona centrale nella parte sottostante del disco, apparentemente concava e di colore chiaro, anche questa meglio visibile nell’immagine contrastata. Potrebbe trattarsi di un tipo di illuminazione prodotta dall’oggetto stesso, fatto abbastanza noto nell’ufologia in quanto esistono vari casi di dischi volanti, anche di grandi dimensioni, che mostrano questa particolarità. Dubitiamo che un falsario sarebbe andato a complicarsi la vita con un simile dettaglio noto soprattutto ai ricercatori. Ricordo, in tal senso, le straordinarie foto scattate il 24 aprile 1993 da Raul Dominguez a Ocotlan in Messico, in cui vediamo la stessa caratteristica nei particolari di tre degli scatti fatti da Dominguez.

Andiamo a vedere il secondo fatto accaduto, a quanto sembra, sempre a Mexicali.

Il 3 settembre, Roma Radge riferisce di aver fotografato un altro oggetto anomalo, asserendo che il tutto fosse avvenuto nella stessa zona, senza però precisare il luogo esatto. Tale informazione però era davvero indispensabile, e allora ci siamo subito impegnati nella ricerca di tale dato, utilizzando Google Earth e basandoci sui vari punti di riferimento presenti nella foto. Non è stato semplice, ma dopo svariati tentativi l’obiettivo è stato raggiunto, e a seguire vi mostreremo i dettagli, poiché molto utili alla determinazione di alcuni dati importanti.

Anche in questo secondo scatto l’oggetto si presenta in forma discoidale, ma assume una struttura più classica rispetto al precedente. In questo caso però, a differenza dell’altro disco, non si nota alcuna sfaccettatura, la superficie è totalmente liscia, e il disco appare con una classica cupola nella parte superiore e un grosso scafo nella parte inferiore, che cresce di diametro via via che ci si avvicina alla sua zona mediana.

Anche qui vediamo la presenza di un riflesso del Sole sulla struttura apparentemente metallica dell’UFO, che coinvolge per intero la parte superiore, seppure con diverse intensità, ma concentrandosi in particolar modo nella zona a sinistra della cupola, dettaglio che, unitamente all’ombra netta che oscura la parte inferiore dello scafo, ci permette di capire che anche in questa occasione ci troviamo di fronte ad un oggetto di grandi dimensioni.

Le foto che abbiamo in possesso purtroppo non sono di alta qualità poiché, come riferito dai testimoni, sono state scattate con uno smartphone e a quanto pare, non di ultimissima generazione. Infatti gli ultimi modelli oggi in commercio consentono ormai di raggiungere una qualità negli scatti fotografici molto più elevata. Le foto sopracitate di Valle Hermoso ne sono una eclatante conferma. C’è poi anche da aggiungere, facendo una valutazione che utilizza i vari punti di riferimento, che entrambe gli oggetti sembrano essere situati ad un’altezza non indifferente e tale dato appunto, può incidere molto negativamente sulla qualità della definizione grafica dei soggetti fotografati.

In questo caso, comunque, ci viene in grande aiuto la tecnologia dei moderni software di rielaborazione e ricostruzione dell’immagine, i quali tramite l’analisi dei pixel presenti possono migliorare di molto la qualità degli scatti. In sostanza, tramite un algoritmo particolare e di grande intuizione, il software riesce ad identificare quelle zone che hanno perso qualità per via di vari fattori, e a dargli quindi una definizione qualitativamente più elevata. Questo è il risultato.

Nell’ingrandimento migliorato sopra, osserviamo anche un altro interessante dettaglio, ossia un lens flare prodotto dalla luce del sole, la quale rimbalzando sulla superficie metallica del disco si riflette nelle lenti dello smartphone, creando appunto tale effetto, fenomeno molto noto a chi si intende fotografia. Evidenziando nell’immagine sotto quanto appena detto, il tutto appare più facilmente comprensibile.

Ebbene, come anticipato sopra, si è riusciti, dopo una lunga ricerca, ad identificare i luoghi in cui i testimoni avrebbero fotografato i due oggetti, e con nostra sorpresa, abbiamo potuto appurare come vero ciò che sostiene Radge Roma, ossia che gli oggetti sono stati avvistati in zone molto vicine tra loro. Ecco a seguire i due punti corrispondenti agli avvistamenti del 31 agosto e del 3 settembre 2022.

Qui sotto invece la comparazione con le istantanee dei luoghi eseguite tramite Google Earth.

Purtroppo, come dicevamo, non disponiamo ancora delle foto originali, ma stiamo basando le nostre valutazioni analizzando foto riprese direttamente da Facebook. Per chi non lo sapesse, quando carichiamo un elemento multimediale su una piattaforma social, si verifica una compressione dello stesso, fatto che va quindi ad incidere negativamente sulla qualità. Nel caso di Facebook inoltre, probabilmente anche per questioni legate alla privacy, i metadati vengono automaticamente eliminati al momento del caricamento e avviene anche una scalatura della qualità dell’immagine che ne riduce la qualità. I metadati di un documento sono molto importanti in quanto grazie a loro è possibile, ad esempio, risalire a data e luogo in cui è stato creato il file multimediale, lo strumento di cattura, e molti altri elementi utilissimi alle verifiche del caso. Perciò ci siamo dovuti muovere in modalità differenti e per vie traverse, per poter raggiungere tutti quegli elementi che ci aiutassero a valutare la genuinità delle foto. 

Abbiamo proceduto innanzitutto ad analizzare le caratteristiche dei pixel dei due oggetti discoidali, paragonandoli poi con quelli che costituivano i vari punti di riferimento presenti nelle foto in oggetto.

Da tale analisi non abbiamo trovato traccia d’incongruenza, e quindi l’oggetto non sembra essere stato aggiunto in post produzione attraverso programmi di editing come Photoshop o simili. Una ulteriore conferma, quindi, che i due oggetti discoidali non siano il frutto di una manipolazione grafica, ma che in realtà erano effettivamente presenti nell’ambiente al momento degli scatti fotografici.

Inoltre, entrambi gli oggetti sembrano rispondere ed interagire in maniera coerente quando si sottopone la foto a delle variazioni cromatiche, modificando la variazione della curva tonale attraverso un software di editing d’immagine. 

Ciò accade infatti nella foto scattata il 31 agosto, come vediamo nelle immagini qui sotto.

Analisi sulla foto originale:

Analisi sulla foto migliorata con intelligenza artificiale:

Stessi risultati li abbiamo nella foto scattata il 3 settembre.

Analisi sulla foto originale:

Analisi sulla foto migliorata con intelligenza artificiale:

La cosa sorprendente è che tale comportamento accade anche con il lens-flare di cui parlavamo pocanzi. Infatti, sia il disco che il lens-flare acquistano, di volta in volta, le stesse colorazioni di altri oggetti che si trovano sullo stesso tragitto compiuto dal raggio di sole che investe sia l’astronave che una porzione della struttura che regge la cisterna d’acqua.

I colori degli oggetti, quindi, in entrambe le foto variano coerentemente agli input immessi e si modificano allo stesso modo in base alla luce che ricevono dal Sole: UFO ed elementi presenti nell’ambiente circostante assumono perciò tonalità simili. Lo stesso fatto non accade con un’immagine grafica applicata in modo artificiale, poiché questa non conterrebbe quelle informazioni che solo un oggetto realmente presente durante lo scatto può possedere. Ribadiamo che è proprio ciò che permette agli oggetti discoidali delle due foto, nel momento in cui vengono variati alcuni parametri, di reagire coerentemente all’ambiente circostante, proprio perché è investito dalla stessa luce che investe gli altri oggetti presenti nelle foto.

Per dimostrare quanto sopra, abbiamo appositamente inserito nelle due foto l’immagine di un’astronave prodotta artificialmente, per poter rendere più chiaro cosa accade quando un oggetto viene aggiunto tramite un software di editing.

I colori del falso oggetto, inserito a sinistra di quello originale, non si modificano in maniera coerente all’ambiente circostante, dimostrando così che l’oggetto non è investito dalla stessa fonte luminosa che colpisce il resto degli elementi presenti nella foto.

A seguire il risultato del confronto tra le immagini non alterate nella curvatura tonale e quelle sottoposte al filtro.

Per concludere, abbiamo sottoposto le due foto ad un’ultima valutazione, eseguendo una particolare analisi attraverso un software per l’analisi forense d’immagine. Analizzando il referto dell’analisi in questione abbiamo constatato, anche in questo caso, l’assenza di una qualsiasi modifica grafica in post produzione per entrambe le foto.

A seguire l’analisi eseguita sulle foto originali:

Mentre invece sotto vediamo come l’oggetto da noi aggiunto con Photoshop rivela una evidente discrepanza con il resto degli elementi della foto originale, dato che ci fa comprendere meglio le dinamiche che si verificano quando si è di fronte ad una immagine manipolata graficamente.

Ad onor di cronaca, riportiamo un altro avvistamento riportato sia dal Canale del noto investigatore Jaime Maussan che dai maggiori canali di divulgazione locali. L’evento sarebbe accaduto il 3 settembre 2022, stesso luogo e data dell’avvistamento fotografato da Radge Roma. Ci sarebbero addirittura due testimoni, i quali hanno fotografato lo stesso oggetto ma da due diverse angolazioni.

Un testimone per ora è rimasto anonimo, l’altro avrebbe il nome di Daniel Duarte. Non sono state presentate molte informazioni riguardo tale evento, e non sappiamo se si tratti dello stesso oggetto fotografato da Radge Roma: diremmo di no, e neanche possiamo spingerci troppo sulla genuinità degli scatti, vista la loro scarsissima qualità. Il secondo scatto ci lascia davvero molti dubbi…

C’è da aggiungere, però, che essendo riusciti a localizzare il luogo esatto dove è avvenuto il presunto avvistamento di Radge Roma, è possibile constatare come i due eventi sarebbero effettivamente avvenuti in zone di Mexicali molto vicine tra loro. Andando ad individuare sulla mappa i punti in cui sono stati effettuati gli scatti sin qui presi in esame, possiamo verificare il fatto che i tre avvistamenti a cui hanno assistito Dalia Ulloa Ayala il 31 agosto, Radge Roma e Daniel Duarte il 3 settembre, sono relativamente a breve distanza

Purtroppo, come anticipato, non è possibile eseguire un minimo di analisi credibili alle ultime due foto, quella di Duarte e quella del testimone anonimo, e perciò qui non ci è possibile sbilanciarci più di tanto. Ammettendo la veridicità degli scatti, ribadiamo che possiamo dire che non si tratta dello stesso oggetto ripreso da Radge Roma, poiché appaiono notevolmente differenti nella morfologia della struttura.

In conclusione è possibile dire che, per i due avvistamenti eseguiti ipoteticamente da Dalia Ulloa Ayala il 31 agosto e Radge Roma il 3 settembre, ci sono alte probabilità che gli scatti siano genuini, ma senza poter accedere ancora agli scatti originali non possiamo affermarlo con totale sicurezza.

Ci riserviamo un margine di dubbio in attesa di ulteriori dati che potrebbero emergere nel futuro.

Rimane il fatto che in quella zona, al confine tra Messico e gli Stati uniti d’America, qualcosa di molto importante sta avvenendo: ricordiamo, infatti, le molteplici incursioni di oggetti non identificati denunciati dalla Marina Militare Americana. Ricordiamo anche che questa, con l’appoggio del Pentagono, non solo ha recentemente pubblicato video e documenti a testimonianza dei tanti sorvoli di oggetti assolutamente inspiegabili attorno ai loro equipaggi nelle coste della California, ma nel 2017 è stata addirittura avviata un’importante e massiccia opera di divulgazione indetta direttamente dal Pentagono stesso, seppure con una metodologia assolutamente controversa le cui finalità non appaiono molto positive. Si sta cercando di affermare, infatti, che tali incursioni minaccino fortemente la sicurezza nazionale e globale, senza però preoccuparsi di fornire un benché minimo straccio di prove a sostegno di tali conclusioni. 

La realtà è che i dispiegamenti americani, ovviamente senza escludere gli atti belligeranti di tutti gli altri governi, stanno provocando situazioni davvero pericolose per l’equilibrio della pace tra le nazioni e qualcuno che proviene dal di fuori del nostro pianeta sta cercando di arginare e redarguire tali demenziali e pericolosissime manovre. Iniziative che se non cesseranno, non faranno altro che portarci tutti al fronte, per combattere una guerra insostenibile da ogni punto di vista, data l’enorme pericolosità degli armamenti atomici di cui oggi siamo in possesso.

Ma c’è qualcosa di molto importante che sfugge ai folli piani di questi personaggi criminali, ossia che le logiche delle Leggi Universali che ci governano hanno una metodologia ed un potere ben al di sopra di ogni stupida ed irrazionale valutazione e possibilità umana. Queste Leggi sono eterne ed invalicabili e non prevedono vie di fuga o favoritismi di alcun genere per chi è artefice e complice di qualsiasi violazione che metta a rischio la vita del pianeta e del suo sacro equilibrio. L’armonia e la giustizia universali sono governate da un modus operandi perfetto ed incorruttibile, e queste, per loro stessa natura, non possono essere condizionate o distorte da qualsiasi tentativo di manipolazione esterna. I fatti ed i segni, compresa la comparsa sempre più massiccia e frequente di questi straordinari mezzi volanti extraterrestri, ci dà la certezza assoluta che la loro impetuosa ed intransigente azione bloccherà drasticamente, ed una volta per tutte, ogni atto che miri a infrangere il corso degli equilibri planetari e universali che sono la base inviolabile dell’armonia del creato.

In chiusura di questa estesa trattazione desidero evidenziare il pregiato lavoro svolto da Sante Pagano che, oltre ad aver steso la parte più sostanziosa del testo e anche della ricerca delle fonti, ha apportato con perizia ed entusiasmo i risultati dei software di analisi grafica e dei metadati, in cui si è cimentato con passione ed efficienza, nonostante fosse la prima volta che ci si impegnava.

Pier Giorgio Caria & Sante Pagano – 27 settembre 2022


PER APPROFONDIRE:

https://www.thebongiovannifamily.it/

https://www.piergiorgiocaria.it/it/

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